AL BELLINI DI CATANIA CONCERTO PER LA PACE
All’alba del 24 febbraio 2021 le forze armate Russe – su ordine del Presidente Putin – hanno iniziato un attacco contro l’Ucraina con lo scopo di occuparla “manu militari” e – verosimilmente – di fare cessare la sua INDIPENZA insediando un governo “fantoccio”.
In questa cornice, domenica 13 marzo – alle 17.30 – al Teatro Massimo Bellini di Catania si è tenuto un concerto per la Pace in Ucraina e per la raccolta – con l’aiuto della Croce Rossa Italiana – di fondi per aiuti agli Ucraini ( donne, bambini, anziani ) che, fuggendo dal loro paese, si trovano ora nei paesi dell’Unione Europea.
Tante, in ogni parte dell’Europa, le manifestazioni per la pace e tante le raccolte di fondi per aiutare gli Ucraini in fuga dalla guerra.
Al concerto – gratuito – hanno partecipato tantissim* cittadin*. come testimoniato dalla lunga fila all’esterno del teatro prima dell’apertura e dal completo riempimento di questo tempio della musica.
Un perfetto servizio all’ingresso con volontari della CRI: controllo del green pass e consegna di buste dove mettere, ognun*, le proprie offerte pro Ucraina.
All’inizio Giovanni Cultrera di Montesano (sovrintendente del Teatro), Stefano Principato (presidente della Croce rossa italiana-Comitato di Catania) e il direttore artistico del “Bellini” ( F. M. Carminati) hanno ampiamente spiegato le ragioni dell’evento.
“La violenza dell’uomo contro l’uomo” è stato il filo di Arianna che ha guidato alla scelta dei brani in programma:
- ad inizio concerto, l'orchestra ha intonato l'inno di Mameli;
- la sinfonia di Norma ( in cui Vincenzo Bellini, immortale genius loci, mette in musica la sofferenza dei Druidi, piegati nelle patrie Gallie sotto il giogo romano);
- la sinfonia e il coro ‘Va, pensiero’ dal Nabucco di Giuseppe Verdi;
- il ‘Choeur des pelerins’ da Jerusalem di Giuseppe Verdi;
- l’infuocata sinfonia dei Vespri siciliani di Giuseppe Verdi;
- il coro ‘Patria oppressa’ dal Macbeth” di Giuseppe Verdi;
- “Gli aranci olezzano” da Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni;
- l’Inno del Sole da Iris di Pietro Mascagni;
- l’intermezzo operistico da Pagliacci di Ruggero Leoncavallo;
- Manon Lescaut di Giacomo Puccini.
- la sinfonia dal Guglielmo Tell di Giochino Rossini ( una storia di coraggio e fierezza contro la tirannide, che risuona come auspicio e monito per l’umanità)
- a conclusione del concerto, l’Inno alla Libertà dalla IX Sinfonia di Ludwig Van Beethoven.
Uscendo dal teatro Bellini avevamo in cuore la speranza che la pace si potesse affermare in Ucraina e con la PACE la fine delle sofferenze per un popolo e la fine della distruzione di persone e cose. Con la PACE la fine del pericolo di un allargamento del conflitto che condurrebbe a una guerra mondiale ( la terza e ultima).
17 Mar 2022
Silvestro Consoli