Le polifemmes dei ragazzi di Bicocca e Pontremoli
esposti a San Gregorio
A cura di Ivana Parisi, dell’associazione “Poltrona Rossa”, sabato 12 giugno, presso l’auditorium “Carlo Alberto dalla Chiesa” di San Gregorio, sono state esposte le opere realizzate dalle ragazze e dai ragazzi degli Istituti penali per minorenni di Bicocca (Catania) e Pontremoli ( Massa Carrara) durante i laboratori artistici svolti dagli con gli operatori di questa associazione.
La mostra d’arte, denominata “Le polifemmes”, ha fatto da cornice all’evento “Non chiamatelo amore” organizzato e promosso dall’assessora, alla cultura e pari opportunità del Comune di San Gregorio, Giusy Lo Bianco.
Ma chi sono le Polifemmes?
“Sono le figlie dei ciclopi, mostri, titani divini con un occhio solo che vivono sottoterra, spiega Ivana Parisi.
Conoscono l’arte e l’artigianato e fabbricano i fulmini al dio Zeus. Le Polifemmes sono invisibili perché vivono nelle grotte e dentro i vulcani, senza poterne uscire. La loro è una vita crudele, senza regole e ne sono oppresse. Le Polifemmes non possono emergere, perché la società non le vuole. Queste giovani titane nascoste fanno paura a Zeus e il loro silenzio sottoterra è un grido soffocato. Il grido di chi denuncia il fallimento della società”.
“Polifemmes” è un progetto rieducativo che nell’Istituto penale per Minorenni di Bicocca – ad esempio – è stato reso possibile grazie alla disponibilità della dirigente Letizia Belleli e di tutto il personale interno che lavora nella struttura. Come dichiarato da Ivana Parisi, nel corso di una recente intervista, «questa disponibilità è per gli operatori culturali di “Poltrona Rossa” un segnale importante che conferma l’importanza del ruolo che hanno la cultura e l’arte nell’ambito di un percorso rieducativo per i minori che in passato hanno intrapreso una strada tortuosa e senza sbocco».
“Polifemmes” è all’interno di progetti [ Artificium; Officine in Arte; Artificium - Cooperazione, arte e artigianato oltre le sbarre; .. ] promossi – fin dal 2013 - dall’Associazione “La poltrona rossa “ e sostenuti dall’Otto per Mille della Tavola Valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi, e dal Ministero della Giustizia, Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.
Un’associazione “Poltrona Rossa” che opera nei due Istituti penali per minorenni della Sicilia, della Toscana e adesso anche della Liguria.
L’evento “Non chiamatelo amore” – di cui la mostra ha fatto da cornice – è stato caratterizzato da varie presenze:
- l’avvocata Maria Concetta Tringali ( autrice del libro “Femminicidio e violenza di genere. Appunti per donne che vogliono raccontare” ) e la giornalista Guendalina Garozzo sono intervenute sul tema “Femminicidio e violenza di genere” svolto sul versante legale e di cronaca.
Troppe donne di ogni età e condizione sociale e culturale mostrano un'autolesionista abnegazione verso il proprio partner. Molte altre cercano di allontanarsi da lui ma vengono risucchiate in un vortice di prevaricazioni e violenze. L'autrice ha accolto nel suo studio di avvocata o nel centro antiviolenza di Catania molte donne che hanno cercato aiuto per scampare la violenza, e madri le cui figlie non sono riuscite a salvarsi la vita. In quel vortice finiscono spesso i minori, sia in quanto testimoni della violenza commessa dai padri, sia in quanto essi stessi vittime di quella violenza. Perché ci sono uomini che colpiscono i figli per punire le madri. A questi crimini nelle cronache viene troppo spesso viene attribuito il carattere del raptus, come se alla base del femminicidio non ci fosse premeditazione, e come se non fosse il culmine di una catena persecutoria
- le attrici Alice Sgroi e Roberta Amato si sono esibite su un testo, scritto da loro stesse, che metteva in risalto il ruolo della donna nella famiglia e nella società di oggi.
- il cantastorie, Carlo Barbera, ha eseguito alla chitarra alcuni brani in siciliano coadiuvato dalla voce di Natalia Silvestro.
- Alfio Patti, che ha scritto per l’occasione un brano cantastoriale su Giordana Di Stefano, giovane ventenne uccisa a Nicolosi dal suo ex compagno nel 2015.
A darne testimonianza, anche la madre di Giordana, Vera Squadrito, che da anni si batte perché la società e le Istituzioni si sensibilizzino contro la violenza di genere.
- Infine Ivana Parisi ha illustrato l’attività dell’Associazione “Poltrona Rossa” e il contenuto della mostra.
Ha introdotto e concluso l’evento - iniziato alle 18.40 circa, con notevole presenza di pubblico - l’assessora Giusy Lo Bianco.
13 giu 2021 - Consoli Silvestro – foto dell’autore