ETNA 2021, ANNO DI FUOCO E DI CENERE
“L’Etna è un poco come tutti i vulcani della Terra in uno”, con questa affermazione il dott. Boris Behncke – ricercatore dell’ING ( Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ) ha spiegato il suo radicamento – ormai venticinquennale - a Catania e valorizzato la sua conferenza avente per tema “Etna 2021 , anno di fuoco e di cenere”.
Una conferenza pubblica tenuta martedì 1 marzo 2022, a Catania, presso il tempio valdese di via Naumachia (per l’occasione prestato a luogo di conferenza) a cura della comunità evangelica luterana di Catania e delle chiese battista (v. Capuana) e valdese di Catania.
È stata una presentazione dotta e permeata dalla competenza del relatore; ma fruibile, avvincente e comprensibile perchè le parole sono state accompagnate dalla proiezione di splendide slide e brevi filmati.
Fra i vari punti della presentazione – oltre alle tante immagini di colate laviche; eruzioni stromboliane; emissione di vapori, gas, lapilli, ceneri; caduta di materiale piroclastico ( cenere e lapilli ) nei centri abitati – meritano di essere annoverati:
- le quattro bocche eruttive nella cima del vulcano [ cratere di nord-est ( 1011); voragine ( 1945 ); bocca nuova ( 1968); cratere di sud-est ( 1971 )];
- eruzioni di fianco [ monti centenari ( valle del bove) del 1852 – 1853];
- l’eruzione del 1669 che distrusse una parte di Catania;
- la mappa delle colate laviche nell’area catanese;
- la mappa delle aree a maggior rischio;
- il sistema di monitoraggio del vulcano;
- i grafici che mostrano le piccolissime modifiche – rilevabili solo strumentalmente – della forma del vulcano man mano che la camera magmatica si riempie o si svuota;
- i dati strumentali delle eruzioni più recenti;
- i parametri che permettono di prevedere nel breve periodo eventuali eruzioni.
L’esposizione frontale – molto apprezzata dai presenti - è stata seguita da molte loro domande che hanno chiarito dubbi, curiosità e altri problemi indotti dalla convivenza con il Mongibello o di sua maestà l’Etna.
Fra queste problematiche c’è quella dell’assenza di piani strutturali per lo smaltimento e il trattamento delle ceneri e dei lapilli che – in occasione dei frequenti fenomeni effusivi – coprono le strade, i tetti, i terrazzi, le aree agricole dei territori e dei paesi verso i quali il vento trasporta tali prodotti vulcanici.
A tal riguardo, il dott. Behncke ha specificato che tali ceneri risultano dannose per la nostra salute quando non vengono immediatamente rimosse dalle strade perché: con l’azione demolitrice delle ruote dei veicoli che le calpestano, diventano – infatti - polveri molto sottili ( PM10).
Tali prodotti piroclastici sono ugualmente dannosi, nel breve periodo, anche per le specie vegetali (distruzione di raccolti ) e le acque, la cui potabilizzazione viene compromessa quando viene a contatto con essi.
La conferenza si è svolta nei giorni nei quali era in corso il dramma dell’Ucraina: la pastora luterana Sabine Kluger, dopo aver introdotto il tema e presentato il relatore, ha chiesto un minuto di preghiera silenziosa per le vittime di questa guerra.
Silvestro Consoli