Disobbedienza
(tra il serio e il faceto)
Disobbedienza: Atto con cui si disobbedisce, trasgressione a un ordine (Vocab. Treccani).
Si disobbedisce alle regole, alle raccomandazioni, alle norme, alle autorità.
A metà dell’’800 Henry David Thoreau conferì un particolare significato a questo termine (con l’aggiunta di civile) per definire ogni atto di resistenza passiva, in genere non violenta, alle leggi di uno stato o di un governo. Thoreau trascorse anche un giorno in prigione per non aver pagato una tassa che andava a finanziare la guerra.
Le sue idee hanno ispirato iniziative fino ai giorni nostri soprattutto per l’accento posto sulla non-violenza del dissenso, ma restavano e restano ancora non del tutto chiari i confini entro i quali una disobbedienza civile sia lodevole o meno. Per fare un esempio d’attualità, dove collocare le iniziative di disobbedienza dei NO-MASK, dei NO-VAX, dei NO-GREENPASS, che trasgrediscono (a loro dire) in nome dell’ideale di libertà? Si possono definire atti di disobbedienza civile?
Confesso subito che rischio di andare in confusione con le parole, a volte ci litigo, mi si crea uno scompiglio, mi si intrecciano i significati, il vocabolario mi ingarbuglia le idee …
Civile è contrapposto a incivile? Si vuole dare un giudizio sul modo di essere disobbediente? Un disobbediente beneducato è civile, se usa parolacce e fa gestacci sarà un disobbediente incivile?
No, potrei azzardare, ma non ne sono sicuro, che ci si riferisca alla differenza tra civile e penale, nel senso che se compi una disobbedienza civile ti possono fare solo una contravvenzione, se ti beccano che commetti una disobbedienza penale ti mandano in galera. Ma mi convince poco.
Oppure il vocabolo civile va considerato in antitesi al militare? Una disobbedienza civile e una militare? Immagino che se per quella civile si va davanti al “giudice di pace”, per la disobbedienza militare si vada di fronte a un tribunale in divisa, per definizione assai meno “pacifico”.
Neanche. Forse posso osare una spiegazione basata sull’etimologia del vocabolo “civile” (civis=cittadino): esiste una disobbedienza cittadina e una rurale, una di città e una di campagna.
O magari, ma in questo caso ti commisero, se sei uno di quelli che ritengono che la propria civiltà sia superiore alle altre, la tua disobbedienza sarà civile, se invece la disobbedienza proviene da uno di quelli che tu consideri primitivi o selvaggi sarà non-civile.
Comunque, civile o no, sempre di disobbedienza si tratta e in realtà Henry David Thoreau è stato autorevolmente preceduto in quel tipo di disobbedienza già a partire da tanti, tanti secoli prima.
I Magi disobbedirono all’ordine di Erode di riferirgli dove si trovava il bambino Gesù, salvandolo così dalla strage (Matteo 2:7-12).
Pietro, al quale con Giovanni era stato ordinato di non insegnare nel nome di Gesù, rispose: “Giudicate voi se è giusto, davanti a Dio, ubbidire a voi anziché a Dio …” (Atti 4:18), “Bisogna obbedire a Dio anziché agli uomini …” (Atti 5:29).
Gesù stesso, se non ha trasgredito lui …
Innumerevoli sarebbero gli esempi prima e dopo questi. Ne cito a caso solo alcuni tra i più recenti.
Martin Niemöller, pastore protestante tedesco, al quale viene anche attribuita la famosa poesia "Prima di tutto vennero a prendere gli zingari …”, quando divenne oppositore del nazismo fu arrestato e imprigionato per otto anni in vari campi di concentramento.
Il teologo luterano tedesco Dietrich Bonhoeffer si oppose, in contrasto anche con la Chiesa Evangelica ufficiale tedesca, con la sua attività e i suoi scritti, al nazismo e alla persecuzione degli ebrei, fino a essere arrestato e giustiziato. Di Bonhoeffer e della Chiesa Confessante alla quale aveva aderito, don Lorenzo Milani, cattolico, dirà poi “Se non fosse stato per la Chiesa Confessante noi cristiani non avremmo più il diritto di guardare in faccia un ebreo”.
Del Mahatma Gandhi non occorre ricordare le fondamentali azioni di disobbedienza civile senza le quali l'emancipazione nazionale indiana non sarebbe stata possibile e a causa delle quali fu anche arrestato con l’accusa di sovversione. Riporto solo un episodio dell’età giovanile che ricorda curiosamente il gesto del personaggio che cito dopo (che grande potere attribuisce l’uomo bianco a un posto a sedere riservato!): il giovane Gandhi viene espulso da un treno non avendo accettato di passare dal vagone di prima classe (al quale aveva diritto possedendo un biglietto per la prima) a quello di terza classe. Prende poi una diligenza ma gli viene vietato di viaggiare all'interno con gli altri passeggeri europei e viene picchiato perché si rifiuta di spostarsi sul predellino.
Nel 1955, in Alabama, anche l’afro-americana Rosa Parks violò le regole che le imponevano di lasciare a passeggeri bianchi il posto nel quale era seduta. Fu la scintilla che innescò il movimento per i diritti civili degli afro-americani negli Stati Uniti.
A seguito di questo episodio la comunità afro-americana, guidata dal pastore protestante Martin Luther King, intraprese una serie di azioni volte a combattere la segregazione razziale e per questa lotta King fu anche imprigionato. Dal carcere di Birmingham, citando Tommaso d’Aquino e Agostino d’Ippona a proposito di leggi giuste e ingiuste, afferma: “Se una legge è ingiusta, la si può infrangere”.
Dieci anni dopo il gesto di Rosa Parks, ad Alcamo, provincia di Trapani, Franca Viola, 17 anni, viene rapita da un giovane appartenente a una famiglia mafiosa e, sostenuta in questo da coraggiosi genitori, infrange la “legge non scritta” del matrimonio riparatore in uso nella Sicilia del tempo, che avrebbe garantito al rapitore l’impunità, questa sì sancita all’epoca da una legge scritta.
Desmond Tutu, di recente scomparso, e Nelson Mandela, hanno lottato contro l’apartheid in Sudafrica. Mandela trascorse 27 anni in carcere per violazioni, o presunte tali, di varie leggi.
Di Danilo Dolci e delle sue trasgressioni non-violente ho già avuto occasione di parlare altrove.
Il già citato don Lorenzo Milani subì un processo, estinto con la sua morte, per la sua presa di posizione, nota come L’obbedienza non è più una virtù, in cui difendeva, basandosi sul Vangelo e sulla Costituzione, le ragioni degli obiettori al servizio militare.
Nel giugno del 2019 Carola Rackete al comando della Sea-Watch 3, a bordo 42 migranti salvati dal naufragio, incurante delle intimazioni delle autorità, forzò la chiusura del porto di Lampedusa. Venne arrestata con l'accusa di resistenza a nave da guerra e tentato naufragio, ma infine assolta.
L’elenco non è certo completo, ma citandone ancora non vorrei far pensare che considero questi atti, che profumano di eroismo, come gesti individuali isolati. Sono tra quelli che pensano che queste iniziative non nascano dal nulla ma siano il frutto di coscienze in fermento, di movimenti culturali e sociali, casomai atti di ribellione individuale che innescano fenomeni collettivi, come le lotte per i diritti civili, le azioni dei partigiani, le occupazioni di proprietà private come latifondi e fabbriche, la renitenza alla leva per obiezione di coscienza, le opposizioni ai regimi dittatoriali e così tanti altri.
Sta di fatto che molti diritti civili, politici e umani hanno avuto origine da una disobbedienza, da un NO. E c’è da chiedersi come sarebbe oggi la nostra terra, la nostra società, la nostra stessa vita senza i cambiamenti provocati da quei NO. Quei NO hanno cambiato leggi, ridato libertà, restituito dignità, stabilito diritti, riscattato popolazioni, hanno forgiato fedi, hanno formato coscienze.
Tanto meno però vorrei far pensare che propongo di non riconoscere il dovuto rispetto alle leggi. Semmai il mio dubbio iniziale a proposito di NO-MASK & co., è quando sia lodevole o addirittura doveroso trasgredire una legge e quando no.
Ma forse la soluzione è molto più semplice di quanto io pensi, e probabilmente lo sarebbe anche fare la scelta giusta quando occorre.
Perché in realtà tutti quei NO delle disobbedienze che ho elencato sono stati e saranno ancora altrettanti SI.
Questa volta non litigo col vocabolario, lo so che il NO è il contrario del SI.
Ma stavolta è proprio così: quei NO assomigliano tanto a dei SI. I NO e i SI si abbracciano, si fondono: sono SI a un mondo migliore, SI alla giustizia, SI alla speranza, SI all’amore, SI all’ingresso di Gesù nelle nostre vite, SI a lasciarlo entrare nei nostri cuori.